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Canone TV in bolletta: il Consiglio di Stato chiede una modifica del decreto

Canone TV:

19.04.2016

Secondo il Consiglio di Stato, l’organo costituzionale deputato a fornire pareri sulla regolarità sugli atti dei Ministeri e del Governo, la prima criticità è rappresentata dall’assenza di “un qualsiasi richiamo ad una definizione di cosa debba intendersi per apparecchio televisivo”: in un’epoca in cui sono diversi i device, come smartphone e tablet, capaci di ricevere e trasmettere programmi televisivi, è necessario ribadire che il canone deve essere pagato soltanto da chi è in possesso di da uno o più apparecchi televisivi “in grado di ricevere il segnale digitale terrestre o satellitare.

Le altre criticità: dalla privacy all’iter

Un altro aspetto segnalato è legato alla tutela della privacy: nonostante l’addebito del Canone TV in bolletta richieda lo scambio di una grande quantità di dati personali tra diversi enti – tra i quali l’Anagrafe tributaria, l’Autorità per l’energia, l’Acquirente Unico, il Ministero dell’interno, i Comuni e alcune società private –, il regolamento non include una “disposizione” che garantisca la riservatezza dei consumatori. Infine, anche dal punto di vista dell’iter ci sono delle imprecisioni: in contrasto con quanto previsto dalla Legge di Stabilità del 2016, il decreto non ha ancora ricevuta ancora il “concerto” – ovvero il via libera – da parte del Ministero dell’Economia.

Il Consiglio di Stato ha momentaneamente “sospeso l’espressione del parere” in attesa che il testo venga corretto e integrato prima dell’approvazione definitiva.

Aggiornamento del 2.05.2016

Dopo avere sospeso “l’espressione del parere”, il Consiglio di Stato ha dato l’ok al decreto relativo l’inclusione del Canone TV all’interno della bolletta elettrica. La riforma prevede il pagamento del canone di 100 euro suddivisi in 10 rate mensili – da gennaio ad ottobre – da parte di ogni nucleo familiare in possesso di almeno un apparecchio televisivo. Per il 2016, tuttavia, la prima rata scatterà dal primo luglio. Il Ministero dello Sviluppo Economico ha modificato alcuni punti del testo, tenendo conto delle indicazioni del Consiglio di Stato, assicurando che le varie pratiche verranno trattate secondo la normativa sulla privacy e che il canone non riguarderà per ora computer e tablet. Negli ultimi giorni, inoltre, è stata posticipata al 16 maggio la data di scadenza delle richieste di esenzione da presentare all’Agenzia delle Entrate per coloro che non sono in possesso di un apparecchio televisivo.Quando oramai mancano soltanto poche settimane all’addebito del Canone TV all’interno della bolletta elettrica, arriva uno stop da parte del Consiglio di Stato che ha infatti rilevato diverse “criticità” nel decreto, invitando il governo a riscrivere il regolamento.

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